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RACCONTO
- Nicla passerina
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25/03/2021 12:04 #227
da Nicla passerina
RACCONTO è stato creato da Nicla passerina
Questo mio, è un breve racconto misto di realtà vissuta e fantasia.
Ci eravamo conosciute poco tempo prima su una chat per crossdressers dove mi ero affacciata in cerca di "sorelline" per fare conoscenza e amicizia.
Da due anni vivo da sola perché la storia con la donna che avevo era arrivata alla fine. La femmina che vive in me e che mi accompagna da sempre, aveva preso in mano la situazione ed ecco Nicla, una donna piacevole da guardare e se la conosci, sai che può trasformarsi in una femmina vogliosa di sesso ed esibizionista, sempre; Nicla ama avere intimo sexy che indossa tutti i giorni anche sotto l'abbigliamento maschile che porta suo malgrado durante la giornata ma che appena rientrata in casa si toglie ed ecco che riappaiono mutandine in pizzo, reggiseni e collant.
La vera Nicla alla quale non interessano i maschietti.
Chattando con una sorellina, iniziai a provare simpatia mista al piacere di poterle essere vicina e passare una serata con lei.
Fu così che decidemmo di incontrarci per cena a casa mia.
Quel giorno, ricordo che non passava mai poi verso sera, cominciai a prepararmi: prima il controllo della depilazione; liscia come una bambina. Il trucco: fondotinta cipria fard poi gli occhi; trucco da gattina ciglia finte e rossetto rosso fuoco e lucidalabbra. Uno schianto! Ah dimenticavo la parrucca, castano-chiara con capelli lunghi mossi comprata apposta per l'occasione. Mi guardavo e riguardavo allo specchio grande accanto all'armadio si, così poteva andare bene; mi piacevo.
Mi vestii con calma. Nastro di cerotto intorno al clitoride e alla pelle delle mie ovaie per tenere il tutto fermo nel perizoma nero in pizzo, reggiseno sempre di pizzo ed autoreggenti; un classico, ma molto sensuale. Sopra, indossai un maglioncino in ciniglia ed una gonna lunga il tutto poggiandomi su un paio di sandalini neri da sera con tanti strass. Cominciai a preparare la cena con trepidazione mista alla mia insicurezza.
Mi domandavo dato che ancora fisicamente non ci conoscevamo, se gli sarei piaciuta, di cosa avremmo parlato e se (cosa che intimamente volevo), avremmo fatto sesso. Un sesso vissuto però con dolcezza e sentimento non per scopare e via!
Arrivò; era vestita con un miniabito che le arrivava appena sotto il sedere colore bianco scintillante e stivali alti e gli andai incontro mettendogli le braccia al collo e gli detti un leggero bacio sulle labbra lei mi strinse a se sorridendo ed abbassando le sue mani sul mio culetto massaggiandolo. Ci accomodammo, e durante la cena soprattutto a base di prosecco, iniziammo a scioglierci e raccontare di noi, del modo di truccarci e fare distinzioni tra gli uomini che ti cercano solo per "una botta e via" e quelli invece dolci e di buone maniere. Sentivo la passerina che si dilatava e si stringeva per la voglia anche se per tutta la mattina avevo indossato un plug di discrete dimensioni per darle un po di soddisfazione ma niente, lei lo voleva ed anch'io; tutto.
Andai in bagno per togliermi la gonna e il maglioncino restando seminuda e indossai una vestaglietta nera corta e trasparente a kimono e tornai davanti a lei ondeggiando i fianchi tenendo le braccia abbassate in segno di resa totale. Sono tua, se lo vuoi; gli dissi con la voce bassa e un po insicura per l'emozione. Lei si alzò mi venne incontro e mi spinse verso il letto. Ti voglio, disse mentre mi frugava dappertutto la spogliai e sotto indossava intimo rosso fuoco. Ci stendemmo sul letto ed iniziammo a toccarci e baciarci tanto che il suo clitoride si eresse (il mio non si rizza ma gode se lo masturbo infilando un dito dentro spingendolo in fondo e muovendo il dito mi faccio un ditalino). Gli presi l'asta in mano e la baciai sapeva di buono, profumo di sesso, cominciando a succhiare e insalivare quel bendi dio mi stesi sotto di lei misi il cuscino sotto al culo per favorire la penetrazione e con le mani mi allargai le cosce. Prendimi amore le dissi sottovoce, entra dentro di me e fammi godere. Mentre lei entrava e usciva mi feci un ditalino ed arrivammo all'orgasmo insieme. Venne dentro la mia passerina riempiendomi di sperma. E così ci addormentammo complice il prosecco! Nella notte mi svegliai e non ero sazia quindi le leccai un orecchio per svegliarla sussurrandogli: ancora! Ti voglio ancora; mi disse che aveva sonno, che non ce la faceva a montarmi allora le salii sulla pancia drizzai il suo membro e mi impalai da sola facendo sprofondare la sua asta dentro di me. Lo sentivo bello grosso che allargava il mio intimo più profondo ogni volta che scendevo su di lei. Salivo e scendevo con lentezza mentre lei mugolava di piacere. Venimmo ancora e ci addormentammo. La mattina fatta la doccia, prendemmo un caffè insieme, ci salutammo promettendoci di rivederci ancora.
Ci eravamo conosciute poco tempo prima su una chat per crossdressers dove mi ero affacciata in cerca di "sorelline" per fare conoscenza e amicizia.
Da due anni vivo da sola perché la storia con la donna che avevo era arrivata alla fine. La femmina che vive in me e che mi accompagna da sempre, aveva preso in mano la situazione ed ecco Nicla, una donna piacevole da guardare e se la conosci, sai che può trasformarsi in una femmina vogliosa di sesso ed esibizionista, sempre; Nicla ama avere intimo sexy che indossa tutti i giorni anche sotto l'abbigliamento maschile che porta suo malgrado durante la giornata ma che appena rientrata in casa si toglie ed ecco che riappaiono mutandine in pizzo, reggiseni e collant.
La vera Nicla alla quale non interessano i maschietti.
Chattando con una sorellina, iniziai a provare simpatia mista al piacere di poterle essere vicina e passare una serata con lei.
Fu così che decidemmo di incontrarci per cena a casa mia.
Quel giorno, ricordo che non passava mai poi verso sera, cominciai a prepararmi: prima il controllo della depilazione; liscia come una bambina. Il trucco: fondotinta cipria fard poi gli occhi; trucco da gattina ciglia finte e rossetto rosso fuoco e lucidalabbra. Uno schianto! Ah dimenticavo la parrucca, castano-chiara con capelli lunghi mossi comprata apposta per l'occasione. Mi guardavo e riguardavo allo specchio grande accanto all'armadio si, così poteva andare bene; mi piacevo.
Mi vestii con calma. Nastro di cerotto intorno al clitoride e alla pelle delle mie ovaie per tenere il tutto fermo nel perizoma nero in pizzo, reggiseno sempre di pizzo ed autoreggenti; un classico, ma molto sensuale. Sopra, indossai un maglioncino in ciniglia ed una gonna lunga il tutto poggiandomi su un paio di sandalini neri da sera con tanti strass. Cominciai a preparare la cena con trepidazione mista alla mia insicurezza.
Mi domandavo dato che ancora fisicamente non ci conoscevamo, se gli sarei piaciuta, di cosa avremmo parlato e se (cosa che intimamente volevo), avremmo fatto sesso. Un sesso vissuto però con dolcezza e sentimento non per scopare e via!
Arrivò; era vestita con un miniabito che le arrivava appena sotto il sedere colore bianco scintillante e stivali alti e gli andai incontro mettendogli le braccia al collo e gli detti un leggero bacio sulle labbra lei mi strinse a se sorridendo ed abbassando le sue mani sul mio culetto massaggiandolo. Ci accomodammo, e durante la cena soprattutto a base di prosecco, iniziammo a scioglierci e raccontare di noi, del modo di truccarci e fare distinzioni tra gli uomini che ti cercano solo per "una botta e via" e quelli invece dolci e di buone maniere. Sentivo la passerina che si dilatava e si stringeva per la voglia anche se per tutta la mattina avevo indossato un plug di discrete dimensioni per darle un po di soddisfazione ma niente, lei lo voleva ed anch'io; tutto.
Andai in bagno per togliermi la gonna e il maglioncino restando seminuda e indossai una vestaglietta nera corta e trasparente a kimono e tornai davanti a lei ondeggiando i fianchi tenendo le braccia abbassate in segno di resa totale. Sono tua, se lo vuoi; gli dissi con la voce bassa e un po insicura per l'emozione. Lei si alzò mi venne incontro e mi spinse verso il letto. Ti voglio, disse mentre mi frugava dappertutto la spogliai e sotto indossava intimo rosso fuoco. Ci stendemmo sul letto ed iniziammo a toccarci e baciarci tanto che il suo clitoride si eresse (il mio non si rizza ma gode se lo masturbo infilando un dito dentro spingendolo in fondo e muovendo il dito mi faccio un ditalino). Gli presi l'asta in mano e la baciai sapeva di buono, profumo di sesso, cominciando a succhiare e insalivare quel bendi dio mi stesi sotto di lei misi il cuscino sotto al culo per favorire la penetrazione e con le mani mi allargai le cosce. Prendimi amore le dissi sottovoce, entra dentro di me e fammi godere. Mentre lei entrava e usciva mi feci un ditalino ed arrivammo all'orgasmo insieme. Venne dentro la mia passerina riempiendomi di sperma. E così ci addormentammo complice il prosecco! Nella notte mi svegliai e non ero sazia quindi le leccai un orecchio per svegliarla sussurrandogli: ancora! Ti voglio ancora; mi disse che aveva sonno, che non ce la faceva a montarmi allora le salii sulla pancia drizzai il suo membro e mi impalai da sola facendo sprofondare la sua asta dentro di me. Lo sentivo bello grosso che allargava il mio intimo più profondo ogni volta che scendevo su di lei. Salivo e scendevo con lentezza mentre lei mugolava di piacere. Venimmo ancora e ci addormentammo. La mattina fatta la doccia, prendemmo un caffè insieme, ci salutammo promettendoci di rivederci ancora.
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